La quinta stanza in cui entriamo ci coglie totalmente di sorpresa. Ormai avevamo risolto diversi indovinelli, anche in modo poco ortodosso. Avevamo sperimentato che la forza bruta non sempre poteva essere la risposta ottimale ai problemi che ci venivano sottoposti.
Ma quello che vedemmo fu totalmente inaspettato.
Entrammo in una sala, sempre ottagonale, ma il cui interno era degno di un paesaggio forestale. il pavimento era
erboso
, alcuni alberi sembravano cresciuti dal terreno e, sulla zona sinistra dalla porta di ingresso, vedemmo un'area occupata da un canneto. La volta della stanza poi era costellata da luci, che illuminavano l'ambiente, rivelando gli affreschi sulla volta stessa e alle pareti.
Paesaggi a noi sconosciuti: chissà se raffiguravano luoghi reali o di fantasia? Di questa epoca, di qualche era remota, o possibili futuri?
Altrettanto inaspettato, forse, fu l'incontro che facemmo. Mentre camminavamo per approssimarci alla porta sulla parete opposta all'ingresso fummo intercettati da un vecchio contadino!
Iniziammo a dialogare con questi, chiedendogli chi fosse, cosa facesse qui, come potevamo aiutarlo...
Avvicinandoci a quella che doveva essere la porta di uscita della stanza notiamo un tavolo, piuttosto alto e stretto. Su di esso era posta un piccola ciotola ripiena di sabbia e dieci bastoncini di legno. Rimanemmo un poco perplessi, nessuno di noi inizialmente capì a cosa servissero gli oggetti.
"Il Duca di queste terre mi ha dato degli ordini.", sentimmo dire dal contadino
Mi ha chiesto di piantare
10 meli
su 5 file
di quattro ognuna.
"potete aiutarmi?"
Eravamo tornati agli indovinelli? Mancava solo una cosa: il guardiano della stanza!
Guardiano che incontrammo poco dopo, infatti, mano a mano che dialogavamo e ragionavamo su come aiutare il contadino, questi sembrava spazientirsi, sembrava divenire sempre più aggressivo.
Finchè non rivelò la sua vera natura: tutto ad un tratto il contadino si tramutò in un orco con tanto di spadone.
"Penso io all'indovinello, credo di poterlo risolvere", sentii urlare ad Eowin.
A quel punto io, Midhir, Xorius e Runak attiriamo l'attenzione del guardiano della stanza, per lasciare ad Eowin il tempo di ragionare sulla soluzione. Sebbene l'orco fosse in netta inferiorità numerica, l'esito dello scontro era tutt'altro che scontato, riusciva a resitere agli assalti portati da me e Midhir dalla distanza ed al contempo riusciva a parare o schivare i fendenti di Xorius e Runak. Lo scontro durò diversi istanti, quando, nell'incertezza più assoluta, sentimmo la voce trionfante di Eowin.
"Fatto, ho la soluzione!".
Cosa effettivamente vera: inrisposta alle parole della nostra compagna, l'orco cessò i suoi assalti.
Ecco come dovevo fare!
Furono le ultime parole che gli udimmo pronunciare prima di svanire.
Allo stesso tempo, udimmo lo schiocco metallico prodotto dal meccanismo della porta.
Avvicinandoci alla giovane mezzelfa, potemmo vedere che aveva posizionato i bastoncini di legno in una forma ben precisa e regolare all'interno del piccolo recipiante posto sul tavolino:
stella_5_punte
Ci complimentammo tutti con lei era stata rapida ed efficcace!

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continua...