Sebbene nelle stanze circolari non trovammo presenze a noi ostili, avemmo comunque un'amara quanto pericolosa sorpresa quando scoprimmo che contenevano una specie un'enigma. Scoprimmo infatti che statue di Ortic, posizionate al centro di ogni sala, potevano essere ruotate, facendo sì che la divinità indicasse di volta in volta un simbolo differente. La scoperta di questa caratteristica fu però accompagnata da uno spiacevole evento, un effetto secondario che nessuno di noi poteva immaginare. Non appena la seconda statua fu spostata dalla sua posizione originale una scarica di energia colpì tutti i presenti nelle sale! Assieme alla dolorosa punizione arrivò la consapevolezza: le due statue non potevano essere posizionate in modo casuale, dovevamo quindi trovare l'esatta combinazione. Ma sopratutto, per cosa? Nessuno di noi aveva idea di cosa sarebbe successo dopo! Trovare la combinazione ci rallentò non poco e costò a Runak diverse scariche di energia. Si offrì infatti volontario per cambiare posizione alle statue, potendo contare su un'ottima resistenza fisica. Dato che non potevamo provare tutte le combinazioni possibili ne scegliemmo alcune che ci sembravano le "più probabili":
Fino a che ci ricordammo che la freccia era uno degli artefatti che avevamo trovato in quella specie di museo, nel piano interrato da cui eravamo fuggiti solo poche ore prima e che il cerchio era il simbolo di Ortic. La combinazione
Freccia + Cerchi concentrici
si rivelò dunque la combinazione che stavamo cercando.
Al cambio di posizione delle statue udimmo un lieve sibilo provenire dal corridoio, simile allo scivolamento di pietra su pietra: decidemmo quindi di ripercorrere a ritroso il camminamento, notando che in una delle curve si era effettivamente aperta un ingresso che al nostro passaggio precedente risultava invisibile. Oltre il passaggio ci trovammo in una piccola saletta dove era custodito un
sarcofago
, sovrastato sulla parete retrostante dal simbolo di Ortic. Ispezionammo con cura il sarcofago e sulla parte anteriore, opposta all'ingresso, trovammo un piccolo foro. Fu anche l'unico particolare che trovammo, lasciandoci alquanto perplessi: vista la forma e dato che apparentemente non vi erano altre serrature o meccanismi, provammo a forzare la sorte. Ci ricordammo infatti del "dito d'oro" trovato sempre nel piano interrato, e lo usammo verificando se potesse essere la "chiave" di quel nuovo enigma.
Questa volta il destino ci sorrise, e non ci furono amare soprese!
Trovammo invece alcuni sacchetti di monete d'oro, ed altri preziosi, trovammo inoltre un oggetto di enorme valore, che per un gruppo di avventurieri come il nostro, era ben più prezioso del suo costo. Trovammo anche un armatura incantata che non solo aumentava le difese sugli attacchi in mischia ma aveva anche la proprietà particolare di poter aumentare notevolmente tutte le difese nel caso il possessore fosse ferito a tal punto da essere sanguinante. Dato che il più esposto alle ferite da battaglia in mischia era Runak e che Eowin aveva già il mazzafrusto trovato nelle catacombe di Fallcrest il mezz'orco fu felicissimo di indossare quell'armatura. Una volta finita l'ispezione del sarcofago ci dirigemmo verso l'ambiente in fondo al corridoio, che fino a quel momento avevamo tralasciato, dove trovammo ancora una vola il tocco mortale di Mutraxx.
Nella stanza in fondo al corridoio trovammo una specie di salottino, dove oltre ad un cadevere occupante una delle sedie, facemmo l'incontro con altre creature non morte. Un paio di zombie ci attaccarono ma fortunatamente avemmo facilmente la meglio potendo sfruttare la forte superiorità numerica. Ispezionando il secondo corridoio che arrivava in quella sala riuscimmo a capire che quella era la che rinunciammo di esplorare il giorno prima, subito dopo aver varcato il portale del tempio.
A quel punto decidemmo di tornare indietro dal corridoio che ci aveva portato in quella specie di salotto: nella saletta dove trovammo il cadavere scorticato erano presenti delle porte che ancora dovevamo varcare!

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continua...