"Come mai non avete inviato nessuno ad indagare", obietta Runak.
"In realtà è scomparsa anche la squadra che abbiamo inviato ad indagare, formata da sei nani combattenti tutti esperti. Questo è accaduto una settimana fa." ci controbatte il nano che risponde al nome di Darkord Frayshield.
"E' la prima volta che ci capita una cosa del genere.", aggiunse.
A quel punto ci accordiamo per incontrarci la mattina successiva per definire i dettagli della spedizione, sul compenso e per scegliere l'equipaggiamento più idoneo: ci mettono a disposizione qualsiasi cosa di cui potremmo aver bisogno per muoverci nelle viscere delle montagne. Al secondo incontro chiediamo se possono fornirci una mappa della miniera in questione, ma non siamo fortunati, ci spiegano che la squadra di minatori ha scavato così velocemente che non hanno fatto in tempo a realizzarne una da depositare in sede.
Per tentare di fare qualche ipotesi, per quanto aleatoria, domandiamo se esistono miti o leggende sul luogo che possono metterci in guardia da pericoli particolari ma ancora una volta il fato non è con noi. I funzionari della gilda non hanno informazioni utili al riguardo, ci possono solo indirizzare al tempio locale che, come scopriremo in seguito, ospita quattro differenti santuari dedicati alle divinità
Pelor, Moradin, Erathis ed infine Seanine
. I funzionari ci suggeriscono come primo luogo da ispezionare il campo base situato fuori dalla miniera ed usato dagli stessi operai infine ci forniscono di
due cavalli ed un carro per il trasferimento verso la nostra meta.Lasciata la sede della gilda dei minatori, facciamo visita al tempio di
Harkenwold
dove incontriamo Sorella Sandal
chierico devota a Moradin
che si
occupa di mantenere in stato decoroso il luogo di culto. Neanche lei ha memoria di miti o leggende del luogo che possano essere riconducibili agli avvenimenti che coinvolgono la miniera. Storicamente questa è una zona relativamente sicura ci dice.
Una volta congedatici da Sorella Sandal
iniziamo il nostro viaggio verso la miniera di argento e prietre preziose: Runak ed Eowin nella
parte anteriore a cassetta io, Midhir e Xorius all'interno del carro.
Percorriamo la La Strada del Re
fino a raggiungere un sentiero che si inoltra nella foresta per poi salire verso le montagne.
Prima di arrivare ad uno degli affluenti del White River
, subiamo l'attacco di un branco di Lupi grigi
ma riusciamo a respingerli senza subire troppi danni.Il giorno dopo raggiungiamo le colline e di seguito arriviamo all'accampamento, di cui ci avevano accennato alla sede della gilda dei minatori, che precede la miniera vera e propria. Il campo base è semplicemente formato da un insieme di baracche attorno ad un enorme spiazzo vuoto.
Xorius è il primo a notare il fetore nauseabondo che aleggia forte e pungente in quel luogo, mentre risulta impossibile a chiunque non avvertire la scossa di terremoto provenire dal sottosuolo.
Appena sicuri che la terra avesse smesso di tremare Midhir e Runak passano in rassegna tutte le baracche mentre noi tre rimaniamo in seconda linea pronti ad intervenire.
Tutte risultano completamente vuote ma dalla seconda in poi, per quanto impensabile, percepiscono aumentare il terribile odore. In particolare dietro la terza rinvengono una specie di latrina, dove trovano sia rifiuti organici che resti di cadaveri.
A questo punto i due subiscono l'attacco di una bestia decisamente schifosa che dopo qualche istante riusciamo ad identificare. Quella che all'apparenza era un cumulo di immondizia e resti vari in realtà nascondeva un
Othiug
che attaccando i miei compagni inizia a rivelare le proprie fattezze
dai detriti che lo nascondevano. Per quanto "stupida" possa essere quella creatura non va presa alla leggera, le sferzate che porta con i suoi tentacoli sono alquanto nocivi.Il fato volle che la creatura fosse da sola e avemmo la meglio senza troppi problemi.
Ci vorrà ancora un giorno di viaggio per arrivare all'ingresso della miniera, una bocca oscura aperta sul fianco della montagna, alta non più di due metri e larga non più di tre che ci porterà nelle viscere di quella catena montuosa.