Lasciammo
Restick
, pur avendo fornito molte risposte, avevamo ancora altrettante domande. Cercammo di mettere assieme le varie informazioni di cui eravamo in possesso, suppure fossero poche. Iniziammo a ripensare alla filastrocca dipinta sulla parete del tempio e Midhir si ricordò chi era
il Re a sei braccia
. Da studioso delle religioni, spiegò che era il nome della nemesi di
Eruneus
, la divinità a cui era devoto
Restick
stesso. Il nome comune del
Re a sei braccia
era
Extor
ma, cosa più importante, era fratello di
Eruneus
. Come in una drammatica dicotomia, mentre quest'ultima divinità invitava alla ricerca della giustizia e della cavalleria,
Extor
privilegiava la tirannia.
Tornammo nell'unica locanda disponibile, dove potemmo consumare un buon pasto in posto asciutto e dove aggiornammo velocemente Zentamir e la moglie Alina. Ovviamente erano piuttosto impazienti di arrivare a destinazione, ma capirono ben presto che per il momento non si poteva fare altro che aspettare. Il ponte non era ancora completato, ed aveva già subito danni, inoltre la zona non era sicura. Se nei prossimi giorni il ponte fosse stato completato avremmo potuto oltrepassare agevolmente il
White River
, nel frattenpo avremmo tentato di capire come aiutare le persone del posto al fine di accelerare anche la nostra ripartenza.

Decidemmo di incontrare nuovamente sia Aranda che Restick. All'anziana signora chiedemmo di fornirci delle indicazioni, dei chiarimenti, da un punto di vista cronologico della vicenda, anche in funzione delle nuove informazioni che proprio il chierico locale ci aveva fornito. Al tempio, invece, avremmo esaminato con più cura la filastrocca cercando qualche indizio in più.
Aranda non ricordava il periodo esatto in cui comparve il gigante per la prima volta ma potè solo dirci che era un evento recente inoltre non vi erano persone scomparse a seguito dell'apparizione dell'essere, tranne quelle, ovviamente decedute nelle sue incursioni. Ci potè, invece, fornire alcune indicazioni sull'esodo che portò gli abitanti a fondare
Newkeep
: qualche anno prima nel vecchio insediamento, arrivò un mago di nome
Stonedilus
la cui malvagità provocò la migrazione degli abitanti. Ci raccontò che a quel tempo, giunse anche un gruppo di cinque avventurieri, cinque forestieri umani, che venuti a conoscenza della presenza del mago, cercò di scacciarlo dal luogo ma da allora non se ne seppe più nulla: ne del gruppo di avventurieri ne del mago. A suo dire il gruppo era formato da due guerrieri in armatura, un chierico, un mago ed un quinto elemento abile e veloce con le mani.

Tornati al tempio dedicato ad
Eruneus
, mi avvicino alla parete dove era stata incisa, o meglio verniciata, la filastrocca: cerco di analizzarla da un punto di vista magico, ma non percepisco nessun tipo di energia mistica. Quello che ho di fronte a tutti gli effetti è semplice pittura su una parete, con i versi della filastrocca ad un'altezza di circa due metri.
Chiediamo a
Restick
qualche dettaglio in più su
Stonedilus
che apparentemente sembra essere una figura rilevante dell'intera faccenda. Il chierico ci spiegò, pur non sapendo se era ancora in vita, che il mago era malvagio ma non sanguinario, e che nel vecchio paese si era insediato nel torrione. Era una figura piuttosto solitaria, da quanto ne sapeva non aveva nè apprendisti, aiutanti o semplici seguaci, di conseguenza non sapeva che tipo di esperimenti portasse avanti nella sua dimora. A questo proposito, anche in base ai comportamenti controversi di cui ci aveva accennato Aranda, chiedemmo se era possibile se in realtà ci fossero due o più giganti che si spingevano al limitare di
Newkeep
. Il chierico, per quanto aveva osservato, affermò che il gigante sembra essere uno solo:
"Chi lo ha visto di notte ha riconosciuto le stesse ferite inferte al giagante di giorno.", ci disse. Almeno, in caso di scontro frontale con quell'essere, avremmo dovuto preoccuparci di un gigante solo!
Ci fornì inoltre un dettaglio piuttosto curioso ed interessante: le due teste non sono perfettamente identiche ma neanche del tutto differenti.

Esaurite per questa volta le domande ed i dubbi, lasciamo
Restick
ai suoi affari e doveri: ci dirigiamo verso la fattoria della famiglia
Jolden
. Il capofamiglia di nome Garel ci conferma che ha subito il furto di alcuni secchi di pittura, nei giorni in cui è stata rinvenuta la filastrocca all'interno del tempio dedicato ad
Eruneus
. Chiediamo se riesce a fornirci qualche informazione su Stonedilus, il mago, e questi facendosi un poco scuro in volto riesce a descrivercelo: carnagione chiara, piuttosco scarno, ha il viso rasato ma col pizzo, e, più importante, tende a tenere il volto in ombra portando il cappuccio del mantello alzato. Ci racconta inoltre che tende a guardare male o di sbieco le persone.
In definitiva ce ne parlò come una persona poco incline a socializzare, cosa che conferma le parole di Aranda: se un intero villaggio ha deciso di lasciare le proprie abitazioni per costruirne delle nuove Stonedilus non deve essere qualcuno da invitare a cena.

Il tramonto è prossimo e decidiamo di tornare al centro del paese ed organizzarci per la notte nella speranza di poter incrociare il gigante. Rimane solo un quesito aperto: un volta incontrato cosa avremmo fatto?

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continua...